sabato 27 marzo 2010



Il ricordo di uno specialissimo evento che è riuscito alla grande grazie alla persona eccezionale che è Tommaso Fiore e grazie a tutti voi del pubblico che avete riempito la sala (mi dispiace per chi è rimasto in piedi!) e avete ascoltato con interesse ed attenzione! Vi ho tutti nel cuore!

giovedì 25 marzo 2010

INTERVISTA "NUOVO QUOTIDIANO DI PUGLIA" DEL 25 MARZO 2010




RIPORTARE LA POLITICA ALLA SUA VOCAZIONE ORIGINARIA

E' nota per essere stata la donna di ferro dell'Amministrazione Stefàno, ma la sua esperienza in giunta non durò a lungo, concludendosi in maniera burrascosa a causa della vicenda Tarsu. Parliamo di Rossella Fischetti, oggi candidata al consiglio regionale nelle liste dell’Italia dei Valori. Ieri mattina è stata lei stessa a spiegare a Nuovo Quotidiano di Puglia cosa l'ha spinta ad accettare la candidatura che il partito di Antonio Di Pietro ha voluto offrirle.
"Dopo l’esperienza al Comune di Taranto - ha ricordato la Fischetti - non pensavo di tornare in politica. II corteggiamento dell’ldV è durato circa due mesi, ma inizialmente la mia risposta è stata negativa. Ero ancora scottata per come erano andate le cose al Comune. Successivamente, però, mi sono resa conto che è necessario superare la logica secondo cui la politica è una cosa sporca da lasciare a chi non teme di compromettersi. Pensare così - ha osservato l'ex assessore - è sbagliato perché si finisce per lasciare campo libero a questo tipo di persone. Insomma, non è bene consegnare la gestione del bene comune ai peggiori".
Cosa l'ha colpita dell'Italia dei Valori?
"E' un partito che ha i valori come punto fermo: legalità, trasparenza, moralità. Questa impostazione rispecchia il mio modo di essere e, pertanto, non ho avuto alcuna difficoltà ad accettarla".
Quale sarà il suo ruolo in consiglio regionale?
"Se dovessi farcela, farei prima di tutto gli interessi del mio territorio, dare più voce alle esigenze e ai problemi di terra jonica. Insomma, la provincia di Taranto avrebbe ancora più voce in capitolo a livello regionale. Di conseguenza contrasterei con tutte le mie forze coloro che dovessero marciare in senso opposto. Sarei per loro una vera e propria spina nel fianco".
Cosa direbbe ad un elettore ancora indeciso per convincerlo a votare per il candidato presidente Vendola?
"Che è necessario votarlo per non tornare indietro. Oggi la Puglia è una realtà guardata con attenzione e rispetto a livello nazionale ed internazionale. Sono stati fatti tanti passi in avanti. Nessuno mai prima aveva approvato una legge per abbattere le concentrazioni di diossina, tutelando la salute dei tarantini, nessuno prima aveva mai pensato di stabilizzare i lavoratori precari. Far vincere il centrodestra significherebbe fare un balzo indietro".
Cosa, in particolare, la spaventa in caso di vittoria del centrodestra?
"Il Nucleare. Oggi, che siamo in campagna elettorale, il governo non ne parla perché teme di perdere voti. La Puglia non è una regione a rischio sismico, pertanto, è stata già scelta come possibile luogo ideale per installare centrali nucleari. In particolare sono state scelte due zone: il litorale di Manduria e Mola di Bari. Oggi, alla vigilia del voto, il centrodestra pugliese glissa sulla questione, nega, ma il suo governo la pensa in maniera opposta. Ebbene, noi dell'Italia dei Valori
e del centrosinistra non vogliamo che la nostra terra subisca un ulteriore sfregio".
Ma oggi si parla di centrali nucleari di nuova generazione ...
"Certo, gli Stati Uniti d'America realizzeranno questo tipo di impianti, ma da noi le cose andrebbero diversamente. La prova? E' stato deciso di investire 20 miliardi di euro. Una somma davvero irrisoria per costruire centrali di ultima generazione. Basta fare due conti. Hanno previsto che in Puglia dovranno essere installati quattro reattori nucleari e siccome un reattore di nuova generazione costa 11 miliardi di euro, sarebbero necessari ben 44 miliardi. Che tipo di impianti, allora, hanno intenzione di installare spendendo solo 20 miliardi di euro? La risposta è scontata: reattori vecchi, superati, quelli che i Paesi più avanzati del mondo stanno cercando di mettere al bando perché pericolosi per la salute e dannosi per l'ambiente. Cosa ce ne faremmo delle scorie? Come e dove verrebbero smaltite? Si tratta di sostanze radioattive che contaminano l'ambiente per migliaia e migliaia di anni. Non vi sembra che da questo punto di vista in Puglia e a Taranto, in particolare, abbiamo già dato? Stiamo ancora pagando le conseguenze di scelte sbagliate.”

mercoledì 24 marzo 2010

EMILIO RIVA: CROCE AL MERITO IN GERMANIA ... E IN ITALIA? E A TARANTO LA CROCE CE L'ABBIAMO NOI TARANTINI !!!

COMUNICATO STAMPA

La croce al merito della repubblica federale tedesca, conferita ad Emilio Riva, fondatore e presidente del sesto colosso europeo dell’acciaio, induce a qualche riflessione: perché i due impianti che il patron Riva ha acquistato a Henningsdorf e Brandenburg sono all’avanguardia come eco-compatibilità, tanto da fare di Emilio Riva un benemerito della repubblica federale tedesca, mentre il nostro impianto siderurgico sconta una ultradecennale incuranza ai problemi ambientali, che hanno reso la nostra città il simbolo stesso dell’inquinamento?
Ancora una volta Taranto, e la sua distratta classe politica, viene considerata una colonia da sfruttare e da sacrificare all’altare del profitto.
Solo negli ultimi anni si è fatto ricorso a taluni parziali e tardivi rimedi, sulla scia di una nuova coscienza ambientale e di un governo regionale che, al contrario degli enti locali, è intervenuto con decisione sul problema delle emissioni nocive.
Credo però che qualunque rimedio sia ormai tardivo e che l’unico modo di consegnare ai nostri figli una città vivibile sia pensare alla riconversione ed al recupero dell’acciaieria, in termini di progetti attuabili che sfruttino le potenzialità dell’area siderurgica tarantina, posta a ridosso del centro abitato.
Una riconversione “ a misura di città” che vanifichi il ricatto occupazionale, nella misura in cui i quadri e le maestranze saranno occupati a bonificare l’amplissima superficie occupata dall’acciaieria, per realizzare un progetto alternativo, nel quale impegnare i lavoratori.
Un sogno? Tutt’altro, un programma che vedrà impegnata anche me, quale politico e cittadina di Taranto nel progetto di recupero.
Taranto, 22 marzo 2010
f.to ROSSELLA FISCHETTI

lunedì 22 marzo 2010

venerdì 19 marzo 2010

ROSSELLA FISCHETTI: con la passione ...

GUARDA IL VIDEO SPOT

INTERVISTA SU TARANTO OGGI DEL 17/03/2010



Non c'è alcun dubbio: da assessore al Bilancio ha lasciato il segno nella giunta comunale guidata da Stefàno.
Un segno che può leggersi da due prospettive completamente differenti.
Rossella Fischetti non dimentica quei “venti mesi di duro lavoro in un'amministrazione che operava con il dissesto sul groppone”. No, non li dimentica perché sono stati importanti.
“Un'esperienza di crescita, non c'è dubbio, in cui credo di aver dimostrato di avere a cuor le sorti della città” ma che le ha “provocato sofferenza perché mi mancava, inizialmente la vita di amministratore della cosa pubblica”.
Dicevamo: la Fischetti ha lasciato il segno.
“Mai prima d'ora l'amministrazione comunale aveva fatto pagare l’Ici all'Ilva, alla grande industria. Prima, dall’Ici, si incassavano appena 800mila euro, siamo poi passati a 14 milioni, di cui 10 milioni proprio dalla grande industria. E poi, ricorderei anche la riduzione dell'aggio con la Soget: questo servizio era pagato per 2 milioni, ora è stato ridotto a 400mila. Dunque, abbiamo introdotto criteri di trasparenza e legalità”.
Ecco, appunto: trasparenza e legalità, valori portanti del partito di Di Pietro.
“Un partito in cui mi sono ritrovata senza alcuna difficoltà, e proprio perché su quei valori ho fondato la mia vita professionale. E con quei valori vorrei continuare l'esperienza politica, anche se il contesto regionale allarga le vedute rispetto al Comune. Però, proprio per questo sono determinata e ho tanto entusiasmo”.
Ma non è facile questa campagna elettorale...
“Sì, specialmente per chi come me non possiede un apparato elettorale faraonico e sostanzioso economicamente. I manifesti li ha pagati il partito, io... faccio il'porta a porta', ma non mi preoccupa: in fondo, sarà anche un modo per capire fino a che punto la gente ha capito il mio impegno prima e quello, spero, futuro”.
I punti fermi del suo impegno eventuale in Regione?
“Acqua bene pubblico, sanità, rifiuti e formazione professionale”
In dettaglio?
“Che l'acqua sia un bene pubblico è un dato su cui non si può discutere: del resto, l'Italia dei Valori è pronta a presentare due quesiti referendari. Uno proprio sull'acqua, l'altro sul nucleare. Nucleare su cui il nostro è un 'no' secco. Qui entriamo a parlare perciò di ambiente. La legge antidiossina va bene, ma ora va migliorata introducendo l'obbligatorietà del campionamento continuo delle emissioni”.
Accennava ai rifiuti.
“Di Pietro è ambizioso, ma è giusto che lo sia. Bisogna puntare sulla raccolta differenziata e arrivare alla soglia dell'80% per ridurre sempre più il conferimento in discarica, un discorso che, com'è facile intuire, spezzerebbe anche certe catene delinquenziali”.
Sanità e formazione professionale: quali le proposte?
“Sanità: c'è assolutamente da eliminare le nomine politiche istituendo commissioni esterne che sappiano bene cosa vuol dire 'sanità'E poi, interverrei sulle liste d'attesa, laddove proprio Vendola, non ho motivo per negarlo, ha fallito: coinvolgere molto di più, e telematicamente, i medici di base, che sono quelli che conoscono bene i propri pazienti e quindi le priorità per la diagnostica”.
Formazione professionale:ovvero occhio ai bisogni dei giovani.
“Certo, perché vanno bene le politiche adottate da Vendola, ma bisogna fare molto di più, investire di più. Insomma, la formazione professionale va indirizzata verso le esigenze effettive di un territorio: questo spingerebbe i giovani a non lasciare la nostra terra, specie perché in questo modo si conoscerebbe meglio la domanda proveniente dal mondo del lavoro. E poi ...”.
E poi?
«Scusate, ma vorrei concludere senza dimenticare il porto: non è possibile aver messo da parte una struttura dalle grandi potenzialità come lo scalo tarantino, è davvero assurdo!!".
m.d.n.

lunedì 15 marzo 2010

Risarcimento danni ILVA: l’Italia dei Valori promuoverà l’azione popolare

Il gruppo dei riformisti facenti capo a Gaetano Carrozzo e l’associazione Isole Cheradi, nel corso di una conferenza stampa, hanno proposto di indire un referendum popolare allo scopo di sollecitare il Comune di Taranto a richiedere un risarcimento per i danni causati dall’ILVA all’ambiente ed all’immagine della città, precisando, contestualmente, di aver interessato, sin dal maggio 2008, tramite una delibera del Consiglio Comunale, l’ufficio legale del comune di Taranto.
Premessa la impossibilità attuale delle strutture e direzioni comunali a perseguire una linea di azione univoca e concordante, a causa del valzer di dirigenti esterni alla struttura, letteralmente ”calati dall’alto”, in barba ad ogni principio di continuità e coerenza dell’azione amministrativa, ritengo, tuttavia, che il Referendum proposto, avendo natura ”consultiva”, sia sicuramente poco idoneo a fornire soluzioni al problema prospettato.
Molto più veloce e diretta, ai fini della invocata tutela risarcitoria, mi sembra essere l’azione popolare, prevista dall’art. 9 del Testo Unico degli Enti Locali, di cui mi farò promotrice con l’Italia dei Valori ed il suo coordinatore regionale, On. le Pierfelice Zazzera, senza attendere improbabili risposte dal Palazzo, tanto più che in tali giudizi il giudice deve ordinare la chiamata in causa del Comune.
E’ tempo di passare ai fatti!