venerdì 19 marzo 2010

INTERVISTA SU TARANTO OGGI DEL 17/03/2010



Non c'è alcun dubbio: da assessore al Bilancio ha lasciato il segno nella giunta comunale guidata da Stefàno.
Un segno che può leggersi da due prospettive completamente differenti.
Rossella Fischetti non dimentica quei “venti mesi di duro lavoro in un'amministrazione che operava con il dissesto sul groppone”. No, non li dimentica perché sono stati importanti.
“Un'esperienza di crescita, non c'è dubbio, in cui credo di aver dimostrato di avere a cuor le sorti della città” ma che le ha “provocato sofferenza perché mi mancava, inizialmente la vita di amministratore della cosa pubblica”.
Dicevamo: la Fischetti ha lasciato il segno.
“Mai prima d'ora l'amministrazione comunale aveva fatto pagare l’Ici all'Ilva, alla grande industria. Prima, dall’Ici, si incassavano appena 800mila euro, siamo poi passati a 14 milioni, di cui 10 milioni proprio dalla grande industria. E poi, ricorderei anche la riduzione dell'aggio con la Soget: questo servizio era pagato per 2 milioni, ora è stato ridotto a 400mila. Dunque, abbiamo introdotto criteri di trasparenza e legalità”.
Ecco, appunto: trasparenza e legalità, valori portanti del partito di Di Pietro.
“Un partito in cui mi sono ritrovata senza alcuna difficoltà, e proprio perché su quei valori ho fondato la mia vita professionale. E con quei valori vorrei continuare l'esperienza politica, anche se il contesto regionale allarga le vedute rispetto al Comune. Però, proprio per questo sono determinata e ho tanto entusiasmo”.
Ma non è facile questa campagna elettorale...
“Sì, specialmente per chi come me non possiede un apparato elettorale faraonico e sostanzioso economicamente. I manifesti li ha pagati il partito, io... faccio il'porta a porta', ma non mi preoccupa: in fondo, sarà anche un modo per capire fino a che punto la gente ha capito il mio impegno prima e quello, spero, futuro”.
I punti fermi del suo impegno eventuale in Regione?
“Acqua bene pubblico, sanità, rifiuti e formazione professionale”
In dettaglio?
“Che l'acqua sia un bene pubblico è un dato su cui non si può discutere: del resto, l'Italia dei Valori è pronta a presentare due quesiti referendari. Uno proprio sull'acqua, l'altro sul nucleare. Nucleare su cui il nostro è un 'no' secco. Qui entriamo a parlare perciò di ambiente. La legge antidiossina va bene, ma ora va migliorata introducendo l'obbligatorietà del campionamento continuo delle emissioni”.
Accennava ai rifiuti.
“Di Pietro è ambizioso, ma è giusto che lo sia. Bisogna puntare sulla raccolta differenziata e arrivare alla soglia dell'80% per ridurre sempre più il conferimento in discarica, un discorso che, com'è facile intuire, spezzerebbe anche certe catene delinquenziali”.
Sanità e formazione professionale: quali le proposte?
“Sanità: c'è assolutamente da eliminare le nomine politiche istituendo commissioni esterne che sappiano bene cosa vuol dire 'sanità'E poi, interverrei sulle liste d'attesa, laddove proprio Vendola, non ho motivo per negarlo, ha fallito: coinvolgere molto di più, e telematicamente, i medici di base, che sono quelli che conoscono bene i propri pazienti e quindi le priorità per la diagnostica”.
Formazione professionale:ovvero occhio ai bisogni dei giovani.
“Certo, perché vanno bene le politiche adottate da Vendola, ma bisogna fare molto di più, investire di più. Insomma, la formazione professionale va indirizzata verso le esigenze effettive di un territorio: questo spingerebbe i giovani a non lasciare la nostra terra, specie perché in questo modo si conoscerebbe meglio la domanda proveniente dal mondo del lavoro. E poi ...”.
E poi?
«Scusate, ma vorrei concludere senza dimenticare il porto: non è possibile aver messo da parte una struttura dalle grandi potenzialità come lo scalo tarantino, è davvero assurdo!!".
m.d.n.

Nessun commento:

Posta un commento