giovedì 25 marzo 2010

INTERVISTA "NUOVO QUOTIDIANO DI PUGLIA" DEL 25 MARZO 2010




RIPORTARE LA POLITICA ALLA SUA VOCAZIONE ORIGINARIA

E' nota per essere stata la donna di ferro dell'Amministrazione Stefàno, ma la sua esperienza in giunta non durò a lungo, concludendosi in maniera burrascosa a causa della vicenda Tarsu. Parliamo di Rossella Fischetti, oggi candidata al consiglio regionale nelle liste dell’Italia dei Valori. Ieri mattina è stata lei stessa a spiegare a Nuovo Quotidiano di Puglia cosa l'ha spinta ad accettare la candidatura che il partito di Antonio Di Pietro ha voluto offrirle.
"Dopo l’esperienza al Comune di Taranto - ha ricordato la Fischetti - non pensavo di tornare in politica. II corteggiamento dell’ldV è durato circa due mesi, ma inizialmente la mia risposta è stata negativa. Ero ancora scottata per come erano andate le cose al Comune. Successivamente, però, mi sono resa conto che è necessario superare la logica secondo cui la politica è una cosa sporca da lasciare a chi non teme di compromettersi. Pensare così - ha osservato l'ex assessore - è sbagliato perché si finisce per lasciare campo libero a questo tipo di persone. Insomma, non è bene consegnare la gestione del bene comune ai peggiori".
Cosa l'ha colpita dell'Italia dei Valori?
"E' un partito che ha i valori come punto fermo: legalità, trasparenza, moralità. Questa impostazione rispecchia il mio modo di essere e, pertanto, non ho avuto alcuna difficoltà ad accettarla".
Quale sarà il suo ruolo in consiglio regionale?
"Se dovessi farcela, farei prima di tutto gli interessi del mio territorio, dare più voce alle esigenze e ai problemi di terra jonica. Insomma, la provincia di Taranto avrebbe ancora più voce in capitolo a livello regionale. Di conseguenza contrasterei con tutte le mie forze coloro che dovessero marciare in senso opposto. Sarei per loro una vera e propria spina nel fianco".
Cosa direbbe ad un elettore ancora indeciso per convincerlo a votare per il candidato presidente Vendola?
"Che è necessario votarlo per non tornare indietro. Oggi la Puglia è una realtà guardata con attenzione e rispetto a livello nazionale ed internazionale. Sono stati fatti tanti passi in avanti. Nessuno mai prima aveva approvato una legge per abbattere le concentrazioni di diossina, tutelando la salute dei tarantini, nessuno prima aveva mai pensato di stabilizzare i lavoratori precari. Far vincere il centrodestra significherebbe fare un balzo indietro".
Cosa, in particolare, la spaventa in caso di vittoria del centrodestra?
"Il Nucleare. Oggi, che siamo in campagna elettorale, il governo non ne parla perché teme di perdere voti. La Puglia non è una regione a rischio sismico, pertanto, è stata già scelta come possibile luogo ideale per installare centrali nucleari. In particolare sono state scelte due zone: il litorale di Manduria e Mola di Bari. Oggi, alla vigilia del voto, il centrodestra pugliese glissa sulla questione, nega, ma il suo governo la pensa in maniera opposta. Ebbene, noi dell'Italia dei Valori
e del centrosinistra non vogliamo che la nostra terra subisca un ulteriore sfregio".
Ma oggi si parla di centrali nucleari di nuova generazione ...
"Certo, gli Stati Uniti d'America realizzeranno questo tipo di impianti, ma da noi le cose andrebbero diversamente. La prova? E' stato deciso di investire 20 miliardi di euro. Una somma davvero irrisoria per costruire centrali di ultima generazione. Basta fare due conti. Hanno previsto che in Puglia dovranno essere installati quattro reattori nucleari e siccome un reattore di nuova generazione costa 11 miliardi di euro, sarebbero necessari ben 44 miliardi. Che tipo di impianti, allora, hanno intenzione di installare spendendo solo 20 miliardi di euro? La risposta è scontata: reattori vecchi, superati, quelli che i Paesi più avanzati del mondo stanno cercando di mettere al bando perché pericolosi per la salute e dannosi per l'ambiente. Cosa ce ne faremmo delle scorie? Come e dove verrebbero smaltite? Si tratta di sostanze radioattive che contaminano l'ambiente per migliaia e migliaia di anni. Non vi sembra che da questo punto di vista in Puglia e a Taranto, in particolare, abbiamo già dato? Stiamo ancora pagando le conseguenze di scelte sbagliate.”

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