mercoledì 10 marzo 2010

A passo di carica verso il……MinCulPop!

Con un emendamento introdotto a sorpresa nel decreto mille proroghe, il Governo taglia i fondi per il sostegno alle radio ed alle TV locali; particolarmente colpite dalla riduzione dei contributi saranno le grandi e medie emittenti regionali e locali pugliesi, la cui stessa sopravvivenza è messa seriamente a repentaglio da questo ulteriore”colpo di mano”.
A decorrere dall’anno 2009, infatti, le imprese radio televisive locali non potranno più usufruire delle seguenti provvidenze: riduzione tariffaria del 50% dei costi delle utenze telefoniche, rimborso del 40% dei costi delle utenze elettriche e dei costi di collegamenti satellitari, rimborso del 60% dei costi dei canoni di abbonamento alle agenzie di informazione radio televisiva.
La risoluzione assunta dal governo Berlusconi, con un blitz degno della più bassa politica, non ha tenuto conto delle gravissime ricadute occupazionali che la dissolvenza cui sono state condannate le fonti di informazione locale determinerebbero fra le centinaia di addetti alla informazione.
Il Governo nazionale, entrando a gamba tesa nella sfera delle emittenti locali, se, per un verso, ha volutamente ignorato di aver messo in seria difficoltà altrettante ”fabbriche” che, da domani saranno costrette a drastiche riduzioni di personale, per altro verso, ha messo a segno una neanche tanto velata operazione di omogeneizzazione dell’informazione, con un’ulteriore, grave lesione della libertà, costituzionalmente garantita, di espressione.
Ed allora, avanti tutta verso il temuto monopolio dell’informazione, un concetto che aleggia pericolosamente sin da quando si è cominciato a parlare di conflitto di interesse fra il padrone assoluto dei network privati massimalisti e la sua veste politica di premier del governo, che lo vede al controllo della televisione pubblica. L’impegno di tutti quelli che, come me, si affacciano alla politica, non può trascurare questo aspetto, nell’ambito del proprio mandato, sulla considerazione che la libertà di opinione non deve essere in alcun modo avversata, come si è inteso fare in modo subdolo con un emendamento dell’ultim’ora, sia dai banchi del Consiglio Regionale, usando delle prerogative istituzionali, a mio parere ignorate anche in questa occasione, sia nella vita di tutti i giorni, con lo sforzo personale teso alla affermazione dei diritti di libertà.

Nessun commento:

Posta un commento