venerdì 5 marzo 2010

DATE A CESARE QUEL CHE E’ DI CESARE!

Il I° Marzo 2010, con 23 voti favorevoli e soli 4 voti contrari, il Consiglio Comunale di Taranto ha approvato il bilancio consuntivo del 2008.
Comprendo la soddisfazione dell’attuale Assessore al Bilancio, ma non posso fare a meno di ricordare, nel silenzio generale, che l’esercizio 2008 ha visto me, quale Assessore al Bilancio, responsabile della politica di risanamento finanziario dell’ente, e che quella stessa gestione virtuosa oggi vantata non è certo frutto di fortunate casualità, ma di un lavoro tenace e mirato, condotto nel corso del 2008, in sinergia con una classe dirigente dimostratasi competente e motivata, quella stessa classe dirigente oggi ingiustamente mortificata e messa all’angolo.
Come mortificato mi pare, al momento, il personale tutto del Comune di Taranto, al quale non mi stanco di tributare il mio sincero riconoscimento, per l’abnegazione e lo spirito di servizio dimostrato nei momenti più bui della vicenda amministrativa dell’ente. Cornuti e mazziati, era solita dire mia nonna……
Ma veniamo alle osservazioni propriamente tecniche sui commenti trionfalistici spesi, questi si, senza…economia dall’attuale Assessore al Bilancio del Comune: egli pare rallegrarsi per quello che definisce un risparmio di spesa per oltre 51 milioni di euro, da impiegare per azzerare il debito commerciale con l’OSL; ci piacerebbe condividere questo compiacimento, se non fosse che di quei 51 milioni, 35 non sono spendibili in quanto rivengono da residui giudicati inattendibili dagli stessi revisori dei conti e riportati tout court dal bilancio del 2006 che, come tutti ricordiamo, ha segnato l’anno del dissesto…ed allora di cosa parliamo, forse (e qui la dubitativa è d’obbligo) di 16milioni di Euro, 12 dei quali rivenienti dall’anno 2007 e 4 quale avanzo di competenza del 2008.
Ricordo a me stessa che un bilancio virtuoso deve chiudersi in pareggio, con un leggero avanzo rispetto alla spesa corrente, sufficiente, tuttavia, a fare fronte ad eventi eccezionali e non prevedibili dell’anno successivo.
Gli avanzi eccedenti il cd.”margine di sicurezza” sono indice, invece, di una gestione miope non in grado di impiegare al meglio le risorse disponibili, a detrimento dei servizi al cittadino. Ecco perché i quattro milioni di euro che hanno chiuso l’anno della mia gestione, il 2008, sono molto più appropriati dei 12 milioni di euro dell’anno 2007, escludendo, naturalmente i 35 milioni dell’anno 2006 che sono il frutto di un bilancio assolutamente inattendibile.
Il risparmio, se risparmio c’è stato, ha un senso solo se non viene penalizzata la comunità amministrata, diversamente è solo indice di scarsa managerialità. Uso un esempio: se la madre di famiglia conserva nel vaso della marmellata il danaro risparmiato per la spesa, senza assicurare ai figli una vita dignitosa ,più che madre di famiglia, somiglia ad Arpagone,il famoso avaro di Molière.
Insomma, fra cicale e formiche, i veri penalizzati restano sempre i cittadini di Taranto, sommersi da improbabili peana di gloria, ma di fatto condannati a vivere in una città segnata da evidentissime disfunzioni.

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